La Stagione 24/25 di Città di Castello

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La Stagione 24/25 di Città di Castello

08.10.2024

La Stagione 24/25 del Teatro degli Illuminati di Città di Castello inaugura mercoledì 6 e giovedì 7 novembre con il debutto in prima nazionale del capolavoro delle narrativa pirandelliana Il fu Mattia Pascal, interpretato da Geppy Gleijeses con la direzione di Marco Tullio Giordana. “Le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia – spiega il regista – tanti sono i colpi di scena, e lo spazio/tempo dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per la scena una chiave non realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch’esso agli inizi del secolo breve.”
Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, l’eclettico autore e interprete Matthias Martelli in scena con il suo nuovo spettacolo Eretici. Il fuoco degli spiriti liberi, con cui intreccia le vite degli spiriti ribelli della storia raccontando come il loro coraggioso pensiero ardente abbia oltrepassato il tempo per sopravvivere ancora oggi. Sulla scena un attore e tre cantanti disegneranno, con i loro corpi e le loro voci, personaggi, epoche, storie, unendo tragico e comico, grottesco e poesia, per scoprire infine che gli eretici sono ancora fra noi.
La Stagione prosegue domenica 29 dicembre con gli Oblivion – il gruppo comico musicale-teatrale composto da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – che, incantati dal richiamo suadente del Metaverso, si proiettano nello spazio-tempo con un nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità: Tuttorial, una vera e propria guida per autostoppisti moderni adatta a tutti: Boomer, Millennials, gen. Z, gen. Alpha, Neanderthal.
Domenica 12 gennaio in scena il duo comico Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, con la direzione di Giorgio Gallione, in una veste inedita come interpreti di un piccolo capolavoro del teatro dell’assurdo di Ionesco: Delirio a due. I due attori prestano alla paradossale commedia la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell’oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.
Il Cartellone del Teatro degli Illuminati prosegue domenica 26 gennaio all’insegna della danza: nel centenario della nascita di Maria Callas, la Compagnia Opus Ballet rende omaggio alla “Divina” con lo spettacolo dal titolo Callas, Callas, Callas attraverso gli sguardi di tre giovani, e già affermati, coreografi dal linguaggio contemporaneo: Adriano Bolognino, Roberto Tedesco e Carlo Massari. Un titolo che è anche un invito, per lo spettatore, a scoprire o ritrovare la “propria” Callas tra le pieghe di un movimento o la coralità dell’ensemble, tra le sonorità elettroniche o i frammenti di arie celebri disseminati nelle coreografie.
Sabato 22 e domenica 23 febbraio un altro debutto in prima assoluta con Sissi l’Imperatrice di Roberto Cavosi, spettacolo dedicato all’inquieta e ribelle vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, interpretata da Federica Luna Vincenti. Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte, componendo un interessante ritratto generale che mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”.
Venerdì 28 marzo il regista Andrea Baracco porta sul palco del Teatro degli Illuminati Mephisto. Romanzo di una carriera, dall’opera più famosa di Klaus Mann. “Succede con i libri come con le persone, gli incontri non sono programmabili. Così è accaduto con il romanzo di Mann – spiega il regista nelle sue note – Si è presentato tanto inaspettatamente quanto potentemente. Forse per il periodo storico in cui è immerso, la Germania che si prepara alla Seconda guerra mondiale, o forse perché costringe a fare i conti con le debolezze, le ambizioni, i compromessi in cui, a volte, ci si ritrova coinvolti malgrado tutto, anche malgrado noi stessi”.
A chiudere la Stagione, giovedì 10 aprile, sarà il giovane pluripremiato autore Emanuele Aldrovandi con il suo suo grottesco e comico spettacolo L’estinzione della razza umana: la storia di due coppie che in seguito a una pandemia causata da un virus che trasforma gli esseri umani in tacchini, si ritrovano nell’androne di un palazzo assaliti da domande e paure. Il loro scontro diventa un esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di surrealismo.



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