La Stagione 23/24 del Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con il Comune, prende il via sabato 9 dicembre alle 20.45 con Alessandro Benvenuti e il suo spettacolo Panico ma rosa: sogni e bisogni, ricordi e crudeltà, fantasie e humor. Un viaggio nella mente di un comico che nel cercare un nuovo senso della vita per non impazzire “reinventa il passato di chierichetto, stabilisce inediti e proficui rapporti con tortore, passerotti, merli, cornacchie, piccioni e gabbiani. Mescola sogni e aneddoti. Progetta linguaggi comico barocchi. Decide di rinascere a nuova vita digerendo il suo passato e i fantasmi che lo hanno abitato con la spudoratezza che solo gli adulti che si stufano di essere tali possono vantare”.
La Stagione prosegue domenica 14 gennaio alle 18 Bubikopf – tragedia comica per pupazzi di FANCELLI – TRANTER – ZIGRINO. Lo spettacolo è un’innovativa e sorprendente produzione – con la regia internazionale di Neville Tranter, il grande artista di origine australiana, affermato e molto apprezzato da circa quarant’anni sulla scena internazionale del teatro di figura – nella quale le molteplici possibilità comunicative e la poetica magia del teatro di figura trovano la loro massima espressione.
Sabato 27 gennaio alle 21, l’attore, drammaturgo e regista Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, porta in scena Raffaello, il figlio del vento con cui riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione trascinando lo spettatore in un viaggio appassionante e poetico alla scoperta del grande genio dell’umanità Raffaello Sanzio.
Sabato 17 febbraio alle 21, Lucrezia Lante della Rovere è la grande tragica Sarah Bernhardt in La Divina Sarah, uno spettacolo intimo e vibrante, divertente e commovente tratto da Memoir del drammaturgo John Murrell. Con lei in scena Stefano Santospago nel ruolo di Georges Pitou, suo unico confidente e testimone, per un continuo gioco di specchi, di divertissement, di rimandi reciproci, di giochi metateatrali godibilissimi.
Sabato 23 marzo alle 21 in scena la danza con Balletto Civile che porta sul palco del Teatro dell’Accademia Davidson, una messinscena danzata, una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico, che si ispira alla sceneggiatura Il Padre Selvaggio scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1962 e pubblicata postuma nell’anno della sua morte. La libertà di pensiero dell’opera spaventò i produttori e il film non fu mai realizzato.
Chiude il Cartellone, sabato 20 aprile alle 21, lo spettacolo Un giorno come un altro, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico e interpretato da Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri. Attraverso un paradosso, la commedia mette in evidenza la riduzione della consapevolezza del valore del voto nella democrazia. Ciarrapico, con una scrittura semplice e ironica, induce a riflette su temi rilevanti. “Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani”.
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