La Stagione 23/24 del Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’amministrazione comunale, prende il via venerdì 1 dicembre alle 20.45 con Il primo servitore, soggetto di Marco Gnaccolini, da un’idea di Michele Modesto Casarin e con Matteo Campagnol, Filippo Fossa, Aristide Genovese, Manuela Massimi, Alberto Olinteo, Anna Zago e Lia Zinno. “Lo spettacolo è la storia di come nasce il testo più conosciuto e fortunato di Carlo Goldoni, quel Il servitore di due padroni che diventerà poi lo spettacolo più famoso e rappresentato della storia del teatro di prosa italiano”.
Martedì 19 dicembre alle 20.45 va in scena Il piacere dell’attesa, la nuova commedia di Michele La Ginestra. Una riflessione, divertente, garbata ed emozionante, sul “passare del tempo” e sull’importanza del confronto con gli altri, che vuole spingere, tra una risata e un sorriso, a riconsiderare le priorità della nostra vita. In scena Michele La Ginestra, Federica De Benedittis e Francesco Stella, diretti da Nicola Pistoia.
Venerdì 26 gennaio alle 20.45 gli attori Giuseppe Pambieri e Carlo Greco, diretti da Moni Ovadia, sono i protagonisti dello spettacolo Nota stonata di Didier Caron, una pièce intensa e ricca di suspense ambientata nei primi anni Novanta, che lo stesso regista definisce “deflagrante”.
La Stagione prosegue mercoledì 21 febbraio alle 20.45 con lo spettacolo Tradimenti di Harold Pinter, con la traduzione di Alessandra Serra, la regia di Michele Sinisi e gli attori Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi. L’opera viene generalmente considerata una delle più celebri opere dell’autore e racconta la storia di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi: le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei personaggi e invadono i loro spazi.
Mercoledì 6 marzo alle 20.45 è la volta dello spettacolo La lunga vita di Marianna Ucrìa dal romanzo di Dacia Maraini – vincitore nel 1990 del Premio Campiello – in cui ci si immerge nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento: mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna, della nobile famiglia degli Ucrìa. In scena Raffaella Azim e Francesca Conte, al regia è di Daniela Ardini.
Giovedì 21 marzo alle 20.45 in scena Sinatra. The man and his music di e con Gianluca Guidi e con Stefano Sabatini al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso e Marco Rovinelli alla batteria. Un racconto in prosa e musica con aneddoti sulla vita di Sinatra, dai rapporti con la famiglia Kennedy alle tormentate relazioni amorose. Una celebrazione a un Mito dovuta e per chi ha conosciuto l’epoca e quel mondo e per le più giovani generazioni che ancora non hanno avuto modo di incontrarlo.
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