
La Stagione teatrale 22/23 del Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria e dall’amministrazione comunale, si apre venerdì 2 dicembre con La madre dei mostri, una nuova produzione TSU ispirata ai racconti di Guy de Maupassant – tra i fondatori della narrativa moderna – diretta e allestita da Lorenzo Collalti che, attraverso una drammaturgia inedita, indaga e costruisce la vita quotidiana tra follia e ironia, proprio come fa lo scrittore francese. Dalle note del regista: “Attraverso una riscrittura del racconto de Le Horla (un uomo confessa attraverso un diario di essere posseduto da un vampiro), quasi fossero dei lapsus, nel crescendo di follia del protagonista, si snodano una serie di racconti che prendono vita per associazioni di pensiero”.
Mercoledì 11 gennaio va in scena Oylem Goylem di e con Moni Ovadia. La lingua, la musica e la cultura Yiddish – quella inafferrabile commistione di tradizioni e dialetti ebraici dell’Europa Orientale – sono al entro di questo spettacolo cult che Moni Ovadia dal 1993 porta in scena insieme alla sua orchestra. Una rappresentazione basata sul ritmo, sull’autoironia, sull’alternanza continua di toni e di registri linguistici, dal canto alla musica; una grande carrellata di umorismo e chiacchiere, battute fulminanti e citazioni dotte, scherzi e una musica che fa incontrare il canto liturgico con le sonorità zingare.
La Stagione prosegue lunedì 6 febbraio con Que serà di Roberta Skerl, con Paolo Triestino, Daniela Scarlatti ed Emanuele Barresi, tre attori di lunga esperienza di commedia d’autore. Lo spettacolo è uno straordinario racconto di amicizia e, soprattutto, di vita, che affronta temi scomodi ma di grandissima attualità, con ironia, poesia e leggerezza.
Venerdì 24 febbraio è la volta di Le opere complete di Shakespeare in 90′ di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, con Lorenzo Degl’Innocenti, Fabrizio Checcacci e Roberto Andrioli, anche registi della messa in scena. Lo spettacolo, veloce e spiritoso, è un’immersione leggera e stravagante nel mondo shakespeariano, un omaggio divertito e divertente al grande drammaturgo.
Mercoledì 22 marzo va in scena Una serata pazzesca. Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio: Solenghi legge ad alta voce il testo che si è imposto come una pietra miliare per la comicità italiana, Fantozzi, per raccontare Paolo Villaggio nella sua dimensione di autore. “Paolo Villaggio – scrisse Sergio Maifredi nella motivazione del Premio Internazionale Grock nel 2011 – è il creatore di alcune tra le più riuscite maschere contemporanee: dal paradossale e grottesco Professor Kranz al timidissimo Giandomenico Fracchia per arrivare al servile e sottomesso ragionier Ugo Fantozzi, forse il personaggio più popolare dell’intera storia della comicità italiana”.
Venerdì 21 aprile la Stagione termina con l’attore, performer e giullare Matthias Martelli e il suo Raffaello, il figlio del vento, un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un viaggio appassionante, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, scoprendo le curiosità, i suoi amori e immergendosi nel clima dell’epoca.
La Stagione prevede due formule di abbonamento: quella classica che comprende i 6 spettacoli in programma e un’altra a 7 spettacoli che, con una maggiorazione di 20 euro, comprende lo spettacolo Samusà di e con Virginia Raffaele al Teatro Morlacchi.
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