Wonder woman
di Antonio Latella e Federico Bellini
Durata 1 ora e 20 minuti
Questa storia comincia da un fatto di cronaca, uno stupro di gruppo, e da una sentenza – poi ribaltata – che ha rovesciato i ruoli: la vittima è diventata imputata, non è stata creduta perché “troppo mascolina” per essere stuprata. È una storia che parla di una verità da rivendicare, di una lotta, di uno scontro. Di una ricerca: la vicenda della ragazza, Wonder Woman contemporanea, si intreccia a quella dell’ideatore di quest’eroina dei fumetti, lo psicologo William Moulton Marston che inventò la macchina della verità.
“Nello spettacolo, la ragazza lotta per la verità e si batte per la giustizia, ma ogni incontro, dai poliziotti di quartiere alle giudici stesse, finisce per rafforzare l’idea di una comunità in cui non c’è spazio né per la pietà né tantomeno per la giustizia stessa. Wonder Woman è un flusso di parole senza interruzioni che corre, palpita e a volte quasi s’arresta come il cuore della ragazza, sottoposta a continui interrogatori, richieste, spiegazioni che la violenza subita non può rendere coerenti, logiche e senza contraddizioni. Eppure, come la Wonder Woman disegnata e creata da William Marston, l’eroina di questo racconto teatrale non si darà mai per vinta, forte della propria volontà interiore, qui metaforicamente simboleggiata dal lazo della verità, l’arma che costringe chiunque ne venga avvolto a non mentire”. Antonio Latella
regia Antonio Latella
con Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti
costumi Simona D’amico
musiche e suono Franco Visioli
movimenti Francesco Manetti e Isacco Venturini
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Stabilemobile