Nel blu
Avere tra le braccia tanta felicità
di Mario Perrotta
NUOVO ALLESTIMENTO
ANTEPRIMA
Parole fragilissime: sono queste che – ultimamente – mi intrigano. Libertà, ad esempio. È a lei che ho dedicato il mio ultimo progetto. L’ho inseguita tra le pagine più dense della letteratura occidentale, ho cercato di lei nelle insenature nascoste dei capolavori di Italo Calvino, ho provato a tradurla in domande brucianti da portare sul palco. Adesso è il momento di un’altra parola ancora più delicata perché, forse, non esiste: felicità.
Eppure c’è stato un momento in cui il nostro paese è apparso felice. Sono gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e subito dopo l’inizio del boom economico. La gente era – o sembrava – felice, carica di futuro negli occhi. Basta rivedere i film di quell’epoca, ascoltare le canzoni, ripercorrere i racconti di chi c’era. Anche i ceti meno abbienti sembravano felici. Sicuramente più felici dell’umanità da centro commerciale di oggi. E se c’è un uomo che incarna tutto questo nel suo corpo, se c’è uno che con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato ogni suo passo, rappresenta appieno quegli anni, questo è Domenico Modugno.
Proverò ad accostare la sua storia con tutta la cura possibile, per non tradire un uomo della mia terra, per non tradire la mia terra stessa e l’inno alla felicità che Modugno incarna. Proverò a farlo in musica e parole, ma questa volta i musicisti/compositori saranno con me sul palco. Proverò a porre e a pormi molte delle domande urgenti sulla felicità, per indagare cosa rendeva quell’Italia di allora così capace di guardare al futuro e al prossimo con leggerezza e cosa, oggi, ci impedisce di continuare a farlo. Mario Perrotta
con Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
musiche Domenico Modugno
arrangiamenti ed ensemble musicale Vanni Crociani, Massimo Marches, Giuseppe Franchellucci, Mario Perrotta
produzione Permar Compagnia Mario Perrotta, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale