Moby Dick

Moby
Dick

da Herman Melville


Moby Dick di Herman Melville, che generazioni di giovani hanno letto o visto nelle rappresentazioni cinematografiche che ne sono state fatte, fa parte di quelle opere letterarie che da tempo accompagnano il cammino dell’uomo, divenendo simboliche e archetipiche. Superato il luogo comune per cui “Moby Dick” era considerato semplicemente un bel romanzo di avventure sui mari adatto ai ragazzi, quello che più affascina in questo opera è proprio il lato oscuro delle cose. Questa grande opera letteraria non ha, infatti, una sola interpretazione “letterale”, cioè il racconto della caccia alla mostruosa balena bianca da parte del Capitano Achab insieme al suo fedele equipaggio a bordo del Pequod nei mari oceanici. Il testo presenta anche e soprattutto una interpretazione esoterica e cosmogonia, rintracciabile nelle splendide e ardite allegorie che questo grande scrittore inserì nel testo. Il risultato è una speciale miscela, che si può individuare anche nei grandi poemi dell’antichità, in cui le allegorie del testo richiamano il rapporto tra ciò che sta in basso e ciò che sta in alto, per fare del tutto una sola cosa.

 


La Locandina

elaborazione drammaturgica Federico Bellini
regia Antonio Latella
con Giorgio Albertazzi, Emiliano Brioschi, Marco Cacciola, Marco Foschi, Timothy Martin, Giuseppe Papa, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Enrico Roccaforte, Rosario Tedesco
ideazione scenografica Antonio Latella

costumi Gianluca Falaschi
disegno luci
Giorgio Cervesi Ripa
suono Franco Visioli
produzione Teatro Stabile dell’Umbria – Teatro di Roma

Info


 

 





Stagioni precedenti

— Spoleto - Chiostro di San Nicolò, Dom 14 Ott