L’assoluto
naturale
Pubblicato nel 1967, con qualche anno di ritardo rispetto alla sua stesura (1962-63) perché considerato dall’autore troppo vicino alla sua diretta esperienza biografica, L’assoluto naturale viene definito da Parise stesso come un “dialogo platonico, od operetta morale, come si vuole chiamarlo, sull’amore”.
Le indicazioni che dà Parise “per un impossibile regia” parlano di falsi lirismi, apparenti retoriche, divertimento degli attori e del regista. I riferimenti vanno agli abiti di Balenciaga o alle fotografie di Avedon. Ma l’interpretazione di Federico Tiezzi, che ha pensato di rendere il testo come una sorta di vaudeville per esaltarne tutta la comicità agra e velenosa, tende a sottolineare come, tra le righe, emergano anche gli interessi figurativi di Parise e le sue predilezioni per la pop art romana e newyorchese: da Lichtenstein a Schifano, da Warhol a Rotella.
Con la realizzazione di questo spettacolo, Tiezzi porta avanti una sua linea di lavoro sulla drammaturgia italiana contemporanea, che lo ha visto mettere in scena in anni recenti autori quali Giudici, Luzi, Pasolini, Sanguineti, Testori.
I protagonisti sono interpretati da Sandro Lombardi, che ha recentemente ricevuto il premio Ubu per il migliore attore dell’anno, e la versatile e coinvolgente Sabina Guzzanti che torna per questa occasione al teatro.
La Locandina
regia di Federico Tiezzi
con Sabina Guzzanti, Sandro Lombardi, Giovanni Scandella
scene di Pier Paolo Bisleri
costumi di Giovanna Buzzi
luci di Domenico Maggiotti
collaborazione drammaturgica di Mara Chiaretti
regista assistente Giovanni Scandella
aiuto scenografo Belinda De Vito
produzione Compagnia Teatrale i Magazzini – Teatro Stabile dell’Umbria
Info
Pubblicato nel 1967, con qualche anno di ritardo rispetto alla sua stesura (1962-63) perché considerato dall’autore troppo vicino alla sua diretta esperienza biografica, L’assoluto naturale viene definito da Parise stesso come un “dialogo platonico, od operetta morale, come si vuole chiamarlo, sull’amore”.
Le indicazioni che dà Parise “per un impossibile regia” parlano di falsi lirismi, apparenti retoriche, divertimento degli attori e del regista. I riferimenti vanno agli abiti di Balenciaga o alle fotografie di Avedon. Ma l’interpretazione di Federico Tiezzi, che ha pensato di rendere il testo come una sorta di vaudeville per esaltarne tutta la comicità agra e velenosa, tende a sottolineare come, tra le righe, emergano anche gli interessi figurativi di Parise e le sue predilezioni per la pop art romana e newyorchese: da Lichtenstein a Schifano, da Warhol a Rotella.
Con la realizzazione di questo spettacolo, Tiezzi porta avanti una sua linea di lavoro sulla drammaturgia italiana contemporanea, che lo ha visto mettere in scena in anni recenti autori quali Giudici, Luzi, Pasolini, Sanguineti, Testori.
I protagonisti sono interpretati da Sandro Lombardi, che ha recentemente ricevuto il premio Ubu per il migliore attore dell’anno, e la versatile e coinvolgente Sabina Guzzanti che torna per questa occasione al teatro.
Stagioni precedenti
— Gubbio, Teatro Comunale, Mer 21 Gen