La signorina Giulia
La signorina Giulia
Con uno sguardo teatrale che mira a restituire il primato del testo, Leonardo Lidi ha vinto a soli trentadue anni il Premio della Critica 2020 dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro.
Lidi affronta i testi sacri contemporanei smembrando e ricomponendo la progressione temporale per rivelarne nuove e insolite pieghe interpretative, coerente con un ideale di teatro di parola.
Dopo essersi misurato con Spettri, Zoo di Vetro, Casa di Bernarda Alba, La Città Morta e Fedra, Lidi ha debuttato a Spoleto con La signorina Giulia di August Strindberg in prima assoluta.
“Continuo la mia ricerca sui confini autoimposti dalla mia generazione – afferma Lidi – consapevole che il concetto di lockdown ora interroga lo spettatore quotidianamente sui limiti fisici e mentali della nostra esistenza. Tre orfani vivono uno spazio dove è impossibile non curvarsi al tempo, dove la vita è più faticosa del lavoro, in una casa ostile da dove tutti noi vorremmo fuggire. Nell’arco di una notte capiamo come gestire questa attesa, prima della fine, cercando di ballare, cantare e perdersi nell’oblio per non sentire il rumore del silenzio; se nella macabra attesa del Finale di Partita o nell’aspettare Godot sono i morti e i vagabondi a dover gestire il nulla, in Strindberg sono i figli a dover subire l’impossibilità del futuro. Nello spavento del domani l’unica stupida soluzione è quella del gioco al massacro, il cannibalismo intellettuale. L’inganno. Il Teatro. Julie: Ottimo Jean! Dovresti fare l’attore…”
Locandina
adattamento e regia Leonardo Lidi
con Giuliana Vigogna, Christian La Rosa, Ilaria Falini
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono G.U.P. Alcaro
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi
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durata spettacolo 1 ora e 20
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