La divina
Sarah
Un atto d’amore per Sarah Bernhardt, la donna che con la sua arte e le sue stravaganze ha costruito il primo esempio di divismo della storia dello spettacolo. “La Bonaiuto incarna il ruolo del titolo. Fogacci è Pitou, il segretario-confidente sul quale la divina scarica i fulmini dei capricci e della volubilità. Tra una bizza e l’altra, fra le collere, gli abbandoni, le tenerezze, la musica ascoltata al grammofono scegliendo e rompendo dischi e gli ordini impartiti ma subito contraddetti, si fa strada il trasporto ambiguo col povero Pitou. Lei comanda, lui ubbidisce, recalcitra, sbuffa, ma ubbidisce. Ed è teatralmente refrigerante vedere all’opera la coppia. Con la sua gamba rigida, l’eleganza degli abiti, il piglio della donna-tigre consapevole però delle proprie immedicabili fragilità, la Bonaiuto disegna di Sarah un ritratto forse vero o forse verosimile. Soprattutto ce ne fornisce l’indole con la forza controllata di una insinuante sapienza interpretativa. Fogacci si dimostra co-protagonista a tutti gli effetti. nella sua giacca a coda, nel suo fare dimesso e paziente che poco per volta, nei travestimenti soprattutto, si carica di vita vera, il suo segretario si rivela personaggio a tutto tondo, oltre che irresistibile. Si capisce perché, alla fine di una recita concentratissima, gli applausi sono scroscianti e le chiamate numerose.” Osvaldo Guerrieri, La Stampa
da Memoir di Sarah Bernhardt di John Murrell
adattamento Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione Giacomo Bottino
con Anna Bonaiuto e con Gianluigi Fogacci
regia Marco Carniti
scenografia Francesco Scandale
costumi Maria Filippi
musiche Paolo Daniele
luci Marco Carniti
produzione Pietro Mezzasoma
Stagioni precedenti
— Teatro Comunale Luca Ronconi - Gubbio, Sab 10 Nov