Intimo di
Feydeau
Gli atti unici, che Feydeau scrisse fra il 1908 e il 1916, dopo il contrastato divorzio dalla moglie e quando ormai stava vivendo l’ultimo periodo della sua fortunata carriera (di lì a poco sarebbe stato ricoverato in una clinica per malattie mentali, dove morì di sifilide.), mantengono ritmi, situazioni, caratteri dei suoi più celebri successi comici ma senza più alcuna indulgenza. La sintesi drammaturgica, che condensa nella relazione fra i due protagonisti, moglie e marito appunto, tutta la comicità degli equivoci e dei fraintendimenti, mette in scena non più un “meccanismo”, quel famoso congegno da orologeria alla Feydeau, mosso da innumerevoli personaggi di primo e di secondo piano. Qui la coppia, affiancata da pochi comprimari frastornati e sopraffatti, si affronta come in un duello all’ultimo sangue, al termine del quale non c’è spazio per una ricomposizione. E questa impossibilità di lieto fine, pur nella comicità provocante e assurda dei personaggi, già assomiglia al disincanto della quotidianità contemporanea.
La Locandina
traduzione Sergio Ragni
regia Gigi Dall’Aglio
con Luciano Virgilio, Patrizia Zappa Mulas
e con Claudio Bellanti, Paolo Cappuccio, Ciro Masella, Daria Panettieri
Scene Marco Capuana
Costumi Vera Marzot
Musiche Alessandro Nidi
Teatro Stabile dell’Umbria
2002/2003
Nella ripresa il titolo è stato cambiato in “DUO DI FEYDEAU” e Ciro Masella è stato sostituito da Massimiliano Cardinali
Info
traduzione Sergio Ragni
regia Gigi Dall’Aglio
con Luciano Virgilio, Patrizia Zappa Mulas
e con Claudio Bellanti, Paolo Cappuccio, Ciro Masella, Daria Panettieri
Scene Marco Capuana
Costumi Vera Marzot
Musiche Alessandro Nidi
Teatro Stabile dell'Umbria
2002/2003
Nella ripresa il titolo è stato cambiato in “DUO DI FEYDEAU” e Ciro Masella è stato sostituito da Massimiliano Cardinali
Gli atti unici, che Feydeau scrisse fra il 1908 e il 1916, dopo il contrastato divorzio dalla moglie e quando ormai stava vivendo l’ultimo periodo della sua fortunata carriera (di lì a poco sarebbe stato ricoverato in una clinica per malattie mentali, dove morì di sifilide.), mantengono ritmi, situazioni, caratteri dei suoi più celebri successi comici ma senza più alcuna indulgenza. La sintesi drammaturgica, che condensa nella relazione fra i due protagonisti, moglie e marito appunto, tutta la comicità degli equivoci e dei fraintendimenti, mette in scena non più un “meccanismo”, quel famoso congegno da orologeria alla Feydeau, mosso da innumerevoli personaggi di primo e di secondo piano. Qui la coppia, affiancata da pochi comprimari frastornati e sopraffatti, si affronta come in un duello all’ultimo sangue, al termine del quale non c’è spazio per una ricomposizione. E questa impossibilità di lieto fine, pur nella comicità provocante e assurda dei personaggi, già assomiglia al disincanto della quotidianità contemporanea.
Stagioni precedenti
— Teatro della Sapienza Perugia, Mar 15 Gen