Sebastiano Lo Monaco riporta il capolavoro per qualche verso alle origini, a quel grottesco anche esagerato che Pirandello voleva, e alla sonorità e ai colori violenti del contesto siciliano, sfruttando gustosamente la licenza a suo tempo concessa dall’autore ai primi interpreti, di far ridere aggiungendo piccoli soggetti in carattere; e pur senza tornare al dettato dialettale, insaporisce l’italiano corrente mediante intonazioni e qua e là parole isolane. Così, con una compagnia di ottimi comprimari impegnati nelle previste macchiette (spiccano Maria Rosa Carli e Gianna Giachetti, questa in una buffa caratterizzazione), l’attore-regista rende con contagioso divertimento le elucubrazioni del suo Ciampa, uno che ha capito tutto da sempre, compresa la necessità di mascherare la propria intelligenza dietro i tic di una finta bizzarria. E il pubblico lo segue fino in fondo. Masolino D’Amico, La Stampa