Destinati al vento

Destinati al vento

Spettacolo con i detenuti attori della Casa Circondariale di Perugia Capanne

scritto e diretto da Vittoria Corallo


Lo spettacolo andrà in scena giovedì 15 maggio presso la Casa Circondariale di Perugia Capanne e lunedì 19 maggio al Teatro Morlacchi di Perugia.

Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili. Marcovaldo, I. Calvino

I fili d’erba se li porta il vento, li trascina in direzioni tutte diverse, di continuo, quando è più forte fa saltare la terra su cui affondano le loro radici esili. Essere Destinati al vento è l’attesa inerme di uno sradicamento, e anche una predisposizione d’ animo: da una parte sta l’impotenza di fronte al mondo che cambia velocemente, trainato dalle stagioni economiche, che hanno il potere di stravolgere la vita di moltissime persone; e da un’altra sta l’incanto che si genera in chi aspetta l’arrivo del vento per far viaggiare l’immaginazione verso avventure vegetali e animali, capaci di allargare, per un momento, lo spazio striminzito della propria realtà. Così è per Marcovaldo che alterna i volumi della sua esistenza, quello del suo corpo che abita tra le fitte maglie della vita di città, ritmata dal lavoro di manovale in una fabbrica e dalle esigenze della sua famiglia, e quello del suo sguardo che gonfia dettagli impercettibili di un idillio di natura d’altrove.

La scrittura scenica si compone a partire da alcuni intrecci tematici e narrativi emersi dalla lettura di Marcovaldo di Italo Calvino e dalla visione del documentario Roger and Me di Michael Moore, uniti in uno sguardo rivolto ai movimenti sociali ed economici contemporanei. La struttura dei racconti che vedono Marcovaldo protagonista si appoggia sul susseguirsi delle stagioni, qui la trama incrocia i cicli stagionali, avvicendando quelli ambientali a quelli economico sociali.

L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino a esaurimento posti, è possibile prenotare il biglietto su eventbrite.it 

Lo spettacolo andrà in scena anche giovedì 15 maggio alle ore 18 presso la Casa Circondariale: i posti sono limitati, è necessaria la prenotazione all’indirizzo promozione@teatrostabile.umbria.it indicando nome, cognome, luogo e data di nascita e allegando una copia del documento di identità. La mail di prenotazione va inviata entro e non oltre giovedì 8 maggio.

Destinati al vento è il settimo capitolo di una ricerca portata avanti insieme ai detenuti che prendono parte al progetto Per Aspera ad Astra all’interno della Casa Circondariale di Capanne, una produzione Teatro Stabile dell’Umbria nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra promosso da Acri e realizzata con il sostegno di Fondazione Perugia.


La Locandina

scritto e diretto da Vittoria Corallo
a partire dalla lettura di Marcovaldo di Italo Calvino
con i detenuti attori della Casa Circondariale di Perugia Capanne
e gli studenti dei licei di Perugia G. Alessi, G. Galilei, B. di Betto, A. Pieralli
cura del movimento Marta Bichisao
musica e sonorizzazioni Stefano Baroni
collaborazione scene e costumi Chiara Ghigi e Martina Iacovone con l’Accademia di Belle Arti Perugia

luci Emiliano Austeri
suono Mario Amato
illustrazione locandina Rafiki e Martina Iacovone
service Stas Terni
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria
nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra promosso da Acri
realizzata con il sostegno di Fondazione Perugia

Info

Uno spettacolo di Vittoria Corallo nato nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra - riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza.

Per partecipare allo spettacolo di giovedì 15 maggio alla Casa Circondariale di Capanne è necessario inviare una email all’indirizzo: promozione@teatrostabile.umbria.it entro giovedì 8 maggio.
Per la replica di lunedì 19 maggio al Teatro Morlacchi sarà possibile prenotare i biglietti a partire da mercoledì 30 aprile, registrandosi sulla piattaforma Eventbrite. Il link per la registrazione sarà diffuso online tramite i canali di comunicazione del Teatro Stabile dell’Umbria e di Fondazione Perugia.


NOTE DI REGIA

La collaborazione con gli studenti dei licei in questo progetto è diventata essenziale per me, ritrovo questa necessità nelle motivazioni che li portano a far parte di questa esperienza, e queste dovrebbero spingerci a riflettere sul carcere e su cosa comporta relegare le persone che vi sono detenute ai margini delle nostre riflessioni sociali.
Quando ho iniziato a fare gli incontri nei licei con gli studenti gli ho chiesto perché avessero scelto di far parte di un progetto di teatro in carcere, le risposte che ho ricevuto sono state sorprendenti e toccanti, erano molto simili a quelle che mi hanno spinto, più di dieci anni fa, a proporre un laboratorio teatrale nella Casa Circondariale di Capanne.
Hanno risposto che volevano portare il loro sguardo ai detenuti per non farli sentire invisibili, e che volevano dedicargli dei momenti di umanità perché immaginavano che in carcere non ci fossero. Un’altra motivazione che mi hanno riportato è stata quella di voler rompere un tabú. Possiamo sintetizzare che se il carcere viene tenuto lontano dalla città, e dalla vita dei cittadini, è perché rappresenta un male che non vogliamo vedere, a cui non vogliamo pensare: rompere questo tabù per loro significa riavvicinarsi a qualcosa che comprende una complessità universale che fa parte dell’umanità di tutti noi, avvicinarsi è un modo  per conoscere e riflettere su qualcosa che non è estraneo, ma è parte della nostra comunità. . Hanno anche risposto che attraverso il teatro si può comunicare in maniera più libera e più profonda, anche tra persone che non si conoscono bene e che apparentemente non hanno niente in comune.  Il linguaggio teatrale usa l’immaginazione e la sensibilità per costruirsi, offre la possibilità di un incontro che ci libera dai ruoli sociali che rivestiamo. Un’altra cosa che mi sembra importante in questo progetto è la costruzione di un momento di comunità nuovo, un rito recente, che spero si possa consolidare nella nostra città; l’incontro attraverso il teatro tra la cittadinanza civile e quella detenuta, è un’occasione per vedersi, conoscersi e riconoscere quei tratti umani che ci uniscono. I detenuti in quel momento non sono altro che persone che raccontano una storia, non la loro personale, anche se ovviamente ogni volta che ci si immerge nel teatro, si usa il proprio corpo, la propria voce, le proprie emozioni, ma ogni anno cerchiamo di ricostruire uno sguardo sul mondo che abitiamo tuttə. La detenzione non può diventare la sola rappresentazione di identità per chi si trova a viverla, per poter diventare ed essere altro bisogna immaginarsi altro, e dare alla comunità l’occasione di poterli immaginare e vedere nella loro complessità di persone, diventa un atto simbolico per coltivare in questa comunità uno spazio anche per loro.

 


Teatro

Teatro Morlacchi - Perugia

Data e Ora

Lun 19 Mag 2025 - 19:30