Con il vostro irridente silenzio

Con il vostro irridente silenzio

Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro

di Fabrizio Gifuni

DURATA 1 ora e 40 minuti

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato.

Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

 

I fantasmi della nostra storia, due spettacoli di e con Fabrizio Gifuni a distanza di pochi giorni.
“I corpi di Aldo Moro e Pier Paolo Pasolini occupano da quasi mezzo secolo la scena della nostra storia di ombre. Restituire una voce a questi due fantasmi non è, oggi, soltanto un esercizio di memoria ma un rito collettivo più che mai necessario a un’intera comunità.” Fabrizio Gifuni

mercoledì 5 e giovedì 6 marzo in scena IL MALE DEI RICCI. Ragazzi di vita e altre visioni


ideazione e drammaturgia di Fabrizio Gifuni





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