Che farai, fra’ Jacopone?

Che farai,
fra’ Jacopone?


La produzione di Jacopone comprende 93 laude certe e numerosi componimenti latini e volgari. Temperamento violento, estremista, Jacopone volge in invettive contro la corruzione ecclesiastica e l’eresia le sue letture bibliche, patristiche e soprattutto francescane, non senza echi della produzione latina didattico allegorica e talora di motivi stilnovisti. Nelle laude, che hanno forma di ballata dallo schema vario, Jacopone maledice e ironizza con sferzante vitalità, e insegna a pregiare le virtù ascetiche e a dannare i vizi mondani. Dalla negazione del mondo come male nasce un canto violentemente spezzato, grottesco, realistico, che si consuma tragicamente con brucianti vampe di teatrale angoscia. In quello che è considerato il suo capolavoro (la lauda dialogata Donna in Paradiso, nota anche come Pianto della Madonna) Jacopone sceneggia un dramma di gesta sulla passione di Cristo, con distribuzione di parti individuali e corali e implicita visualizzazione scenografica dell’azione Primo e insuperato esemplare di lauda drammatica, il Pianto è anche il primo testo volgare in cui la figura di Maria assume, specie nell’assolo finale, pieno risalto di protagonista.


La Locandina

regia di Ninni Bruschetta
con Giampiero Frondini e con Emiliano Bronzino, Federigo Ceci, Mauro Celaia, Andrea Chianelli, Giulia De Berardinis, Elena Dragonetti, Ciro Masella, Giovanni Moschella, Totò Onnis, Franca Penone, Massimo Salari
musiche composte ed eseguite dal vivo dai Dounia: Giovanni Arena, Vincenzo Gangi, Riccardo Gerbino, Faisal Taher
regista collaboratore Giovanni Boncoddo
scene di Mariella Bellantone
costumi di Gabriela Eleonori
luci di Alberto Roccheggiani

direttore dell’allestimento Pietro Pagnanelli
assistente alla regia Giulietta Mastroianni
assistente ai costumi Massimo Eleonori Teatro Stabile dell’Umbria

Info

regia di Ninni Bruschetta
con Giampiero Frondini e con Emiliano Bronzino, Federigo Ceci, Mauro Celaia, Andrea Chianelli, Giulia De Berardinis, Elena Dragonetti, Ciro Masella, Giovanni Moschella, Totò Onnis, Franca Penone, Massimo Salari
musiche composte ed eseguite dal vivo dai Dounia: Giovanni Arena, Vincenzo Gangi, Riccardo Gerbino, Faisal Taher
regista collaboratore Giovanni Boncoddo
scene di Mariella Bellantone
costumi di Gabriela Eleonori
luci di Alberto Roccheggiani
direttore dell’allestimento Pietro Pagnanelli
assistente alla regia Giulietta Mastroianni
assistente ai costumi Massimo Eleonori

Teatro Stabile dell'Umbria


La produzione di Jacopone comprende 93 laude certe e numerosi componimenti latini e volgari. Temperamento violento, estremista, Jacopone volge in invettive contro la corruzione ecclesiastica e l’eresia le sue letture bibliche, patristiche e soprattutto francescane, non senza echi della produzione latina didattico allegorica e talora di motivi stilnovisti. Nelle laude, che hanno forma di ballata dallo schema vario, Jacopone maledice e ironizza con sferzante vitalità, e insegna a pregiare le virtù ascetiche e a dannare i vizi mondani. Dalla negazione del mondo come male nasce un canto violentemente spezzato, grottesco, realistico, che si consuma tragicamente con brucianti vampe di teatrale angoscia. In quello che è considerato il suo capolavoro (la lauda dialogata Donna in Paradiso, nota anche come Pianto della Madonna) Jacopone sceneggia un dramma di gesta sulla passione di Cristo, con distribuzione di parti individuali e corali e implicita visualizzazione scenografica dell’azione Primo e insuperato esemplare di lauda drammatica, il Pianto è anche il primo testo volgare in cui la figura di Maria assume, specie nell’assolo finale, pieno risalto di protagonista.





Stagioni precedenti

— Todi, Nido dell’Aquila, ex chiesa di San Giovanni Battista, Gio 20 Apr