Buoni da
morire
di Gianni Clementi
Una coppia borghese, lui cardiochirurgo, lei moglie in ansia per un figlio allo sbando, decidono di passare una vigilia di Natale diversa, unendosi a dei volontari che portano dei generi di conforto ai barboni sparsi sui marciapiedi o sotto i colonnati della città. Così riscoprono un modo nuovo di condividere le cose semplici, ma fondamentali della vita: fratellanza, compassione, solidarietà. L’esperienza li induce a una riflessione più ampia sul senso stesso della vita e a provare, per la prima volta dopo tanto tempo, una strana sensazione di appagamento. Essere buoni non è poi così difficile. Il mattino seguente, il giorno di Natale, il campanello di casa squilla. Sulla porta Ivano, un vecchio compagno di classe di Emilio e Barbara, 50enne, decisamente alticcio, con tanto di dreadlocks e abbigliamento sudicio. Fuori sta scendendo la sera e una tempesta di neve sta spazzando la città. Ma quelle nocche sporche di grasso e puzzolenti di alcool da quattro soldi bussano per la prima volta alle anime della coppia borghese e politically correct. Non è più una semplice digressione esistenziale quella che hanno davanti ai loro occhi. Bisogna prendere una decisione. Il divano Chesterfield da migliaia di euro sembra impallidire di fronte a quell’ammasso di stracci pestilenziali! Che fare?
con Debora Caprioglio, Pino Quartullo, Gianluca Ramazzotti
regia Emilio Solfrizzi
Compagnia Moliere Ginevra Media Production
Stagioni precedenti
— Teatro Torti - Bevagna, Mer 19 Gen