
SHAB QIRMIZ – notte carminio | Spettacolo con i detenuti attori della Casa Circondariale di Perugia Capanne
27.04.2023
Dopo il grandioso successo dello scorso anno con lo spettacolo Balera, che ha visto per la prima volta i detenuti esibirsi in teatro, torna con la sua quinta edizione il progetto Per Aspera Ad Astra – riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza con SHAB QIRMIZ – notte carminio, in scena lunedì 15 maggio alle 18 presso la Casa Circondariale di Capanne e mercoledì 17 maggio alle 19 al Teatro Morlacchi di Perugia. La messa in scena diretta da Vittoria Corallo – promossa da Acri, l’Associazione nazionale delle fondazioni di origine bancaria, realizzata con la collaborazione della Fondazione Perugia e prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria – è il quinto capitolo di una ricerca portata avanti insieme ai detenuti che hanno partecipato alle precedenti quattro edizioni di Per Aspera ad Astra all’interno della Casa Circondariale di Capanne.
Per Aspera Ad Astra è nato nel 2018 e in corso oggi in 15 carceri italiane. L’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 11 Fondazioni, ha coinvolto oltre 1000 detenuti dal 2018 – di cui 30 a Perugia – che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.
Entrambi gli spettacoli sono a ingresso gratuito e aperti a tutta la cittadinanza. Per l’evento di lunedì 15 maggio alla Casa Circondariale è possibile inviare una email all’indirizzo: promozione@teatrostabile.umbria.it fino a venerdì 5 maggio. Per lo spettacolo del 17 maggio al Teatro Morlacchi sarà possibile prenotare i biglietti a partire da martedì 9 maggio, registrandosi sulla piattaforma Eventbrite. Il link per la registrazione sarà diffuso online tramite i canali di comunicazione del Teatro Stabile dell’Umbria e della Fondazione Perugia.
SHAB QIRMIZ – notte carminio
Un racconto che intreccia elementi narrativi de Le mille e una notte alle proteste delle donne e degli uomini iraniani in seguito alla morte di Mahsa Amini e al movimento chiamato Donna Vita Libertà. Viene rappresentata la storia cornice de Le Mille e una notte i cui protagonisti sono il re Sharyar, che tutte le notti uccide una fanciulla per vendicarsi dell’infedeltà della moglie, e Sherazade, che usa il racconto per salvare se stessa e un’intera generazione di donne dall’ira del re, confidando nel potere dell’affabulazione e della parola e usandolo per contrapporsi alla violenza. Ci si avvicina alle energie femminili e a quelle maschili come a delle entità archetipiche, energie che ci abitano tutti e che possono essere rintracciate in quel labirinto infinito di immagini e storie che abbiamo ascoltato, o che i nostri predecessori hanno ascoltato prima di noi, di cui siamo imperniati.
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