La Stagione 24/25 del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto inaugura domenica 17 novembre alle 20.45 con l’eclettico autore e interprete Matthias Martelli in scena con il suo nuovo spettacolo Eretici. Il fuoco degli spiriti liberi, con cui intreccia le vite degli spiriti ribelli della storia raccontando come il loro coraggioso pensiero ardente abbia oltrepassato il tempo per sopravvivere ancora oggi. Sulla scena un attore e tre cantanti disegneranno, con i loro corpi e le loro voci, personaggi, epoche, storie, unendo tragico e comico, grottesco e poesia, per scoprire infine che gli eretici sono ancora fra noi.
Riparte da Spoleto la tournée dello spettacolo di Ferzan Ozpetek che torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza, in scena giovedì 5 dicembre alle 20.45. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
Lunedì 30 dicembre alle 20.45 è la volta degli Oblivion – il gruppo comico musicale-teatrale composto da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – che, incantati dal richiamo suadente del Metaverso, si proiettano nello spazio-tempo con un nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità: Tuttorial, una vera e propria guida per autostoppisti moderni adatta a tutti: Boomer, Millennials, gen. Z, gen. Alpha, Neanderthal.
Lunedì 13 gennaio alle 20.45 Ambra Angiolini, diretta da Giorgio Gallione, è la protagonista dell’adattamento teatrale dello struggente libro di Viola Ardone Oliva Denaro: una storia di coraggio, emancipazione e coscienza di sé. “Un romanzo di formazione che trasuda teatro – spiega il regista – Una scrittura evocativa e profonda dove la voce della protagonista, delicata e rabbiosa, riesce a essere contemporaneamente racconto personale e collettivo”.
Martedì 18 febbraio alle 20.45 Gabriele Lavia e la sua Compagnia scelgono il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti per allestire e debuttare in anteprima nazionale con Lungo viaggio verso la notte, spettacolo tratto dall’opera capolavoro di Eugene O’Neill, Premio Pulitzer nel 1957. L’intera vicenda si svolge tra le pareti di una casa borghese e nell’arco di una sola notte, durante la quale i membri di una famiglia – su tutti il padre e la madre, interpretati da Lavia e Federica Di Martino – si accusano, si tormentano e precipitano se stessi oltre ogni canone d’umanità. Un viaggio verso un fallimento senza riscatto: in tutta l’opera di O’Neill le vite degli uomini non sono che una somma di tenerezza e di violenza, di amore e disprezzo, comprensione e rigetto, di famiglie e della loro rovina.
La Stagione prosegue con Giorgio Marchesi, regista e interprete de Il fu Mattia Pascal, uno dei più celebri romanzi di Luigi Pirandello, per una versione teatrale energica, divertita e ironica. Scrivono i registi Marchesi e Simonetta Solder nelle note: “Abbiamo scelto di ambientare il testo lungo il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, ma anche la rinascita, dopo lo sconvolgimento delle nostre vite negli ultimi due anni”. In scena venerdì 28 febbraio ore 20.45.
E ancora, domenica 23 marzo alle 17 spazio alla grande danza con L’uccello di fuoco / Boléro: due importanti coreografi internazionali come Edouard Hue e Hervé Koubi, due composizioni musicali eccezionali per un programma unico, condotto con virtuosismo dall’eccellente Ballet de l’Opéra Grand Avignon. L’uccello di fuoco nella versione di Hue esplora un nuovo orizzonte coreografico, utilizzando la sua potente e singolare gestualità adattando quest’opera celebre in sintonia con il nostro tempo. Con la sua coreografia, Koubi intende portare la struttura di un Boléro che contrappone, frammenta, mette in tensione verso un incontro al di là dei generi; un Boléro che suona come un inno all’incontro attraverso la danza.
La Stagione si chiude martedì 1 aprile alle 20.45 con lo spettacolo Arlecchino? di Marco Baliani, regista e drammaturgo tra i più originali del panorama teatrale italiano, che riscrive in chiave contemporanea la maschera più celebre della Commedia dell’Arte per l’istrionico attore Andrea Pennacchi. “Un Arlecchino mai visto – spiega l’autore – che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultra postmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro”.
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