La Stagione 24/25 del Teatro Mengoni di Magione si apre sabato 16 novembre alle 21 con Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo per la regia di Domenico Pinelli; un omaggio a una delle figure più importanti del teatro italiano del Novecento, a 40 anni dalla scomparsa, con la messa in scena di una delle sue commedie più divertenti e ricca di spunti di riflessione sul tema della pazzia.
Venerdì 6 dicembre alle 21 in scena lo spettacolo Faccia di cucchiaio di Lee Hall per la regia Sandro Mabellini e l’interpretazione di Caroline Baglioni. Parlare della sofferenza e particolare di un bambino o una bambina cosiddetti ‘anormali’, è insopportabile. Con Faccia di cucchiaio, monologo di una ragazzina due volte condannata (dall’autismo, dal tumore), Hall, dopo Billy Elliot e Rocketman, ha scritto “un capolavoro di drammaturgia contemporanea – dice Mabellini – e, con la sua messa in scena, l’obiettivo non semplice -ambizioso, ma assolutamente raggiungibile- è quello di aumentare il livello di amore nel genere umano”.
La Stagione prosegue venerdì 20 dicembre alle 21 con Il Giuocatore di Carlo Goldoni per la regia di Roberto Valerio: “Un testo magnifico, sempre in bilico tra commedia e dramma – spiega il regista – Una commedia nera che racchiude in sé la possibilità di raccontare con leggerezza i vizi e le ipocrisie dell’uomo. Uno spettacolo coinvolgente che punta a riscoprire la vera anima di Goldoni, scrittore capace sì di scandagliare in profondità l’animo umano, ma sempre col sorriso sulle labbra strizzando l’occhio alla comicità involontaria di personaggi spesso tragicamente ridicoli.”
Sabato 18 gennaio alle 21 il Teatro Mengoni ospita Le volpi di Lucia Franchi e Luca Ricci con Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia, Federica Ombrato. Un’opera in cui la provincia italiana è la vera protagonista, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica.
Sabato 1 febbraio alle 21 Controcanto Collettivo porta in scena Salto di specie, un’indagine sul tema dell’empatia tra esseri viventi e sui meccanismi che ne favoriscono o ne arrestano il flusso. La relazione tra uomo e animale nella nostra porzione di mondo vive in certo senso di un paradosso: al rapporto stretto e quasi filiale che spesso l’uomo instaura con alcune specie animali fa da contrappunto lo sfruttamento indiscriminato e indifferente che riserva ad altre. Cosa impedisce all’empatia di propagarsi? Come si costruisce e come si abbatte l’argine che la confina?
Sabato 22 febbraio alle 21 è la volta dello spettacolo Video club. Non aprite quella mail di Sébastien Thiéry (nell’edizione francese finalista al Premio Molière come miglior commedia): un testo comico, attuale e romantico che squarcia la vita di una coppia, in un plot sulla crisi coniugale, tema che qui prende una piega innovativa e induce a una riflessione profonda su un mondo iperconnesso dove tutti abbiamo l’impressione di essere osservati. La bravura dei due protagonisti che avranno il compito di immergerci nella loro quotidianità, è affidata ai due eccellenti attori Gianluca Ramazzotti e Elena Arvigo, qui in una veste completamente nuova con questo splendido testo che divertirà e sorprenderà.
Domenica 9 marzo alle 17 in scena la danza con Satiri, la nuova produzione della Compagnia Virgilio Sieni che vede in scena i due danzatori Jari Boldrini e Maurizio Giunti accompagnati dalla musica di Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill. “I due danzatori dello spettacolo sono contagiati dall’interno, investiti dalla contemplazione rivolta al gesto simile, adiacente, simmetrico. – si legge nelle note del coreografo – Ancora una volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate, titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio. Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami cognitivi”.
Giovedì 20 marzo alle 21 arriva a Magione lo spettacolo Non si fa così della drammaturga e sceneggiatrice francese Audrey Schebat, con Lucrezia Lante della Rovere e Arcangelo Iannace. Una sola notte per lasciarsi o amarsi di nuovo. Una sola notte per reinventare il proprio destino: un testo, quello della Schebat che, alternando rabbia e umorismo, con una forza insolita, scuote i suoi personaggi, divertendo ed emozionando il pubblico.
La Stagione termina giovedì 24 aprile con Giovanni Scifoni che porta a teatro il suo divertente monologo Fra’. San Francesco, la superstar del medioevo, in occasione degli 800 anni del presepe di Greccio, come dice l’autore: “la più geniale (e più copiata) invenzione di Francesco”. Lo spettacolo si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera su noi contemporanei la figura pop di Francesco e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma.
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