Editoriale


Parte da lontano uno spettacolo teatrale. Muove passi in segreto, in solitudine o in un privato condiviso. Una moltitudine di traiettorie diverse che, come raggi verso il centro di una ruota, convergono nello spazio misterioso della scena. Ogni spettatore, con la propria vita e il proprio sguardo, si proietta in quel centro, e lì accade qualcosa di irripetibile.

Il palcoscenico del Secci si fa quel centro in cui tutto converge: un punto d’incontro tra artisti e pubblico, tra storie personali e visioni collettive. La Stagione 25-26 si configura come un attraversamento, uno spazio vivo in cui parole, corpi e immagini interrogano la realtà e ne rivelano gli aspetti più inattesi.
Si apre con Strappo alla regola di Edoardo Erba che vede protagoniste le straordinarie Maria Amelia Monti e Claudia Gusmano. Questa appassionante commedia è un vero e proprio gioco teatrale che mescola con maestria ironia, elementi cinematografici, realtà e fantasia. A seguire Autoritratto di Davide Enia, un atto intimo e civile che affronta la ferita ancora aperta delle stragi mafiose, un’occasione per riflettere sulla memoria e sulla giustizia. Jacopo Gassmann porta in scena Il Golem, di Juan Mayorga – tra i drammaturghi contemporanei più rappresentativi della scena teatrale spagnola – uno spettacolo che affronta il potere delle parole in un’epoca così fragile e complessa come la nostra.
La danza entra in scena con Trickster di Operabianco, una partitura fisica ispirata a due geni come Buster Keaton e Francis Bacon, dove il corpo si fa pura immagine in movimento, in un dialogo affascinante tra comicità e intensità.
OLTRE di Fabiana Iacozzilli, produzione TSU, ripercorre una storia vera di sopravvivenza e rinascita attraverso il teatro di figura, in una narrazione toccante e originale che sa commuovere e ispirare.
Con Palma Bucarelli e l’altra resistenza di Cinzia Spanò emerge il coraggio straordinario di una donna che, difendendo il patrimonio artistico italiano durante la guerra, ha di fatto difeso anche la libertà di un intero Paese.
Il programma di danza si arricchisce con due lavori di Silvia Gribaudi, coreografa e danzatrice riconosciuta per la sua capacità di unire ironia e profondità: GRAND JETÉ, con la MM Contemporary Dance Company, un’esplosione di energia e virtuosismo, e SUSPENDED CHORUS, un assolo che rinnova il legame diretto e intimo con il pubblico, in un gioco di condivisione continua.
Non mancano i classici, riletti con intelligenza e una sensibilità contemporanea. Gli innamorati di Carlo Goldoni, diretto da Roberto Valerio, riporta l’amore a una dimensione più vicina e palpabile, esplorando con delicatezza le dinamiche universali delle relazioni umane.
La lettera di Paolo Nani, vero e proprio cult del teatro comico, continua a incantare da oltre 25 anni con le sue 15 esilaranti variazioni su una stessa storia, dimostrando la potenza di un’idea semplice e geniale.
La nuova drammaturgia trova il suo spazio in Bùbaro dei Bùbari di Carolina Balucani, per la regia di Antonio Latella, prodotto dal TSU. Questa fiaba dura e poetica racconta la fuga di due giovani, fratello e sorella, uniti da un legame profondo e viscerale, in un’esplorazione delle dinamiche familiari e della ricerca di libertà.
A chiudere la Stagione, con un tocco di grazia e tenerezza, è A spasso con Daisy, che vede sul palco Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi. Una storia delicata e irresistibile su un’amicizia capace di nascere e fiorire al di là di ogni pregiudizio.

Nello spazio del Teatro, ogni spettatore è parte attiva dell’atto creativo: entra in dialogo con ciò che accade sulla scena, ne completa il senso. È un personaggio invisibile ma fondamentale, che con il proprio sguardo, la propria emozione, il proprio pensiero, rivela la vera natura dell’opera scenica. E la trasforma, ogni sera, in qualcosa di unico e irripetibile.

Nino Marino, Direttore TSU




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Teatro Secci di Terni 25-26 | pdf

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